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Come fare le scelte giuste per il proprio futuro?

Come già accennato nell’articolo “Il futuro è dei giovani (?)”, il futuro dei giovani non è più “scritto”, ma ogni persona si deve porre di fronte a una scelta.

 

Come è possibile riuscire a fare quella “giusta”? 

 

Prima di rispondere nel merito, mi sembra sia importante condividere la premessa dalla quale parto: 

 

Togliamoci da un binarismo di “giusto o sbagliato”, ma mettiamoci in un’ottica della scelta migliore per me in questo momento. Sempre più si ragiona sui vari “what if”, su mondi alternativi e viaggi ipotetici nel tempo. Come sarebbe stata la tua vita se avessi fatto un’altra scelta? Semplicemente diversa! Né migliore né peggiore probabilmente perché, dopo quella scelta ne sarebbe comunque venuta un’altra e poi un’altra ancora…

 

Come scegliere allora? 

 

Prima di fare una scelta è come se ci trovassimo davanti a uno specchio. Ciò che vediamo è la nostra immagine e ciò che ha contribuito a formarla nel contesto del presente. Che immagine vedi nello specchio? Quello che vorresti essere e non sei (come accade alla matrigna di Biancaneve)? Quello che vorresti, ma non potrai raggiungere (come nello specchio delle EMARB di Harry Potter e la pietra filosofale? Fai verità, guarda la tua immagine per ciò che è e al tuo contesto per quello che hai.

Affronta le tue paure.

La paura di guardare te stesso senza trucchi o maschera. La paura di essere egoista e deludere le aspettative di chi ti vuole bene. La paura di essere solo e lasciare chi ha desideri diversi dai tuoi, come gli amici. La paura di esprimere ciò che desideri per te stessə a chi ti sta vicino. La paura di lasciare la via nota per l’ignoto. La paura di fallire una volta presa la scelta e rinunciato alle alternative. Una volta rese consapevoli le paure, nello specchio puoi vedere te stesso e ciò che sono le basi da cui puoi partire per attraversare lo specchio e raggiungere i tuoi obiettivi. In base a quali criteri si sceglie?

Il primo passo è, come diceva il filosofo greco Socrate e come era scritto all’entrata dell’oracolo di Delfi, “Conosci te stesso”:

  • Le tue skills
  • I tuoi limiti
  • Le tue risorse
  • La tua rete familiare e sociale
  • Cosa ti piace e cosa no

Il secondo è conoscere cosa desideri e cosa ti manca e investire tutto con la tua energia che possiamo definire come ambizione, slancio vitale, spinta al cambiamento. 

 

Il terzo è provare a progettare conoscendo il tuo contesto di partenza, sia personale che di contesto. 

 

Provo a fare un esempio: devo scegliere cosa fare dopo le superiori. Continuo gli studi? 

Sono in grado di adattarmi in un contesto accademico, cioè studiare seguendo lezioni, prendendo appunti e studiando sui libri? Ho le capacità per farlo e mi piacerebbe farlo? Il mio ambiente familiare può permettersi di pagarmi l’Università? O devo attivarmi per cercare lavoro o borse di studio? Il fatto che vada all’Università comporta un trasferimento? 

Questa scelta mi porterebbe a qualcosa in più per come ora mi immagino il mio futuro? 

Se abito in un piccolo paese lontano dall’Università, la scelta implica avere delle competenze in ottica di maggiore autonomia individuali se devo trovare da solə tutte le informazioni necessarie. Implicherà anche un maggiore impegno economico che la mia famiglia potrà sostenere, o dovrò farmene carico personalmente? Ecc…

 

Come affrontare il fallimento

 

Il fallimento è uno spettro che ci accompagna prima delle scelte e anche una volta che abbiamo intrapreso il percorso. 

Come è possibile accettare il fallimento e andare oltre?

Lascia sfogo alle emozioni negative che possono investirti: delusione, rabbia tristezza, disperazione…

Rifletti sulle motivazioni che ti hanno portato al fallimento, c’è qualcosa che dovresti cambiare? Voglio continuare verso la meta che mi sono posto? Devo modificare le mie aspettative? Devo modificare il mezzo per raggiungere?

Impara dal tuo fallimento: puoi imparare qualcosa di nuovo su di te (anche se ho fallito ho capito che sono capace di, mi piace, non mi piace…); per proseguire per la tua strada devi fare un percorso diverso (se voglio andare all’Università ho bisogno di trovare un metodo di studio migliore); la scelta non era alla fine quella giusta per te, ma con ciò che hai acquisito (maggiore autonomia, consapevolezza, capacità di problem solving). Non ti troverai punto e a capo, non sei più la persona che aveva scelto di andare all’Università.

Di fronte ad una scelta possiamo vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. 

 

Affrontare una scelta significa confrontarsi con il tema della responsabilità, a volte può rappresentare una rinuncia ed essere fonte di preoccupazione. Allo stesso modo però, una scelta è anche un’occasione per conoscersi meglio e approfondire ciò che desidero, ciò che mi appassiona, ecc… Scegliere è perciò anche sinonimo di libertà.  

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